Lavoro da remoto: come riconquistare il sorriso grazie allo smart working

Mentre attendiamo che una parte del mondo se ne renda conto, lo smart working è già un trend consolidato degli ultimi anni. Vuoi essere libero?

Lavoro da remoto: ecco tutto ciò che devi sapere!

“Mi piace correre. Faccio i 400 metri piani. Tutti i martedì e i giovedì sera. E dalle 18:00 mi alleno. Non ho mai vinto una gara.

Il martedì corro perché sono stufo, il giovedì corro perché sono stanco.

Il martedì ho già un lunedì sulle spalle. Ho già guidato la mia Opel Corsa del 2002 per i soliti 35 km per andare a lavorare, già per due volte. Lavoro in un ufficio. Da quindici anni. Siamo in tre e la cosa più appassionante che possa capitarci è vedere il toner della stampante esaurirsi o il distributore automatico di caffè incepparsi.

Sì, il lunedì è il giorno peggiore di tutti. A pensarci bene non è neanche così vero, fino al venerdì siamo in quella stessa bolla lì. Il fatto è che in più il lunedì mi tocca beccarmi Franco che non fa altro che parlarmi del 3 a 1 della sua squadra del cuore. Che poi io non vado allo stadio da vent’anni!

Il giovedì sono stanco perché il mercoledì viene il Capo, uno che mi dà la pagnotta da cinquemilaquattrocentosettantacinque giorni e per lui sono ancora “Hey tu!”.
Ha quel vizio lì: pretende. E pretende sempre tutto “entro venerdì”.

Quindi sono stanco e corro.

Il venerdì godo perché domani è sabato. Potrò dormire, poi hanno anche aperto quel centro commerciale nuovo, ci faccio un salto. A volte ho qualche gara la domenica. Ma è comunque un giorno da incubo perché l’indomani è lunedì. Ah, comunque non ho mai vinto una gara.

Per questo faccio i 400 metri piani. Un giro di pista. Un po’ come una settimana. E infatti non ho mai vinto una gara…”

Prendi il mondo del lavoro, mettilo nero su bianco e disegnalo su un foglio, ora traccia due grandi cerchi, questi saranno due insiemi. Al loro interno la realtà è piuttosto differente, lo scoprirai presto, perfino il loro colore cambia.

Uno è grigio, ma poi quel grigio smorto.
Come tutti quegli uffici in cui molti imprenditori e lavoratori a cui hanno detto “shhhh… barricati qui fino a notte fonda”. Anche alle 11 di sera, con tutte le luci delle scrivanie accese è sempre quel grigio.
È tutto fermo, il colore, la lancetta dell’orologio, la tua busta paga. Segna anche questa cosa, mettici un bel post-it giallo sopra e scrivici questo in stampatello: lavoro = ore al cubo QUI e ORA. È algebra, non si sfugge.

L’altro? L’altro non ha colore.
Può essere ogni singolo colore che tu possa immaginare.
Smart working, lavoro da remoto… mai sentiti nominare?
Il mondo del lavoro sta cambiando e se ti trovi qui l’hai già capito. Il tuo primo passo l’hai già completato, forse verso cosa neppure lo sai eppure dovrebbe esserti chiaro. Lassù, in cima a qualche altro passo ci sei tu, c’è il tuo tempo, c’è il tuo business che funziona, c’è un sorriso. Il tuo.

No, non è che siamo pazzi e che crediamo al cambiamento. È che – apri gli occhi – il cambiamento è già realtà.

Noi di AutomatiKing ci sentiamo orgogliosamente parte di questo gruppo di… filosofi? Antropologi digitali? Anarchici del luogo fisso? No, nulla di tutto questo.

Siamo soltanto parte di coloro che hanno compreso che il mondo del lavoro come ci è stato raccontato non ha più motivo di esistere. Abbiamo quindi messo mano, prima di ogni cosa, alla nostra vita (altrimenti starne qui a parlarne sarebbe un po’ da ipocriti) e adattato ciò che amiamo fare – perché noi il nostro lavoro adoriamo svolgerlo – ad un ritmo e contesto che ci mantenesse umani. E sai perché?

  • perché un corretto bilanciamento di vita individuale e lavorativa è funzionale alla propria serenità e noi ci chiamiamo esseri viventi, non esseri lavoranti! E siamo fatti al 60% di acqua, ma al 100% di dignità;
  • perché per anni ci hanno farcito la testa di idee sulla quantità, ore, mole di lavoro. Belle balle. E della qualità quando ne parliamo?
  • un lavoratore messo in condizione di non sentirsi incatenato diventa un lavoratore produttivo;
  • perché i passi avanti del digitale ci mettono finalmente in condizione di ribaltare totalmente questo mondo del lavoro che sembra soltanto volersi voltare dall’altra parte rispetto al mondo che cambia;
  • perché abbiamo scelto il talento e si sa, accedere alle persone talentuose non può limitarsi a chi vive ad un raggio di 30 km dalla nostra azienda. Perciò il lavoro da remoto è per noi risorsa e stile di vita;
  • perché abbiamo diritto di perseguire la nostra felicità.

Siamo un trend e non sei solo

Che tu sia un freelancer o un imprenditore non cambia assolutamente nulla.
Il problema con l’approccio al nuovo lavoro è soltanto tuo. Hai deciso di farti impaurire da chi millanta affermazioni come è impossibile gestire un’azienda da remoto oppure sì, tutto bello, ma il mio settore è differente e altri bla bla bla.

Il problema, te lo ripeto, è soltanto il tuo. E di quel terzo dei lavoratori globali che, secondo alcune sondaggi, entro il 2027 lavorerà in remoto (secondo Fast Company), con una crescita di smart workers che solamente in Italia è aumentato del 14% dal 2016 al 2017 e tocca oggi secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano circa 480 mila lavoratori.

Mentre attendiamo che una parte del mondo se ne renda conto, lo smart working è già un trend consolidato di questo 2019.

Quanto a te, take your time. Io per accettare quello che ero (più che quello che volevo essere) ho dovuto percorrere ben 800 chilometri a piedi diretto a Santiago de Compostela, riflettendoci giorno dopo giorno ad ogni passo. La consapevolezza richiede tempo e per AutomatiKing il tempo è la risorsa più importante che possediamo.

Mentre ci riflettiamo, tanto vale proseguire in questa guida ispirazionale per tornare a sorridere, perché dovremo lottare contro strani pregiudizi che aleggiano intorno a noi.

Lavoro da remoto: 5 miti da sfatare

Questa situazione mi ricorda tanto i miei genitori: se non mangi gli spinaci non crescerai mai oppure ancora se non fai il bravo, vedi che arriva l’uomo nero!

Sono alto quasi un metro e novanta e l’uomo nero, beh, occorre dirlo che non esiste? Lo stesso avviene per il lavoro da remoto, dove i pregiudizi sembrano spuntare come funghi.

smart working e lavoro da remoto homer simpson
Ci immaginano così, vero?

  1. chi lo fa è perché non ha voglia di lavorare. Seriously? Avete mai lavorato in un’agenzia o in un ufficio? Allora sapreste bene quanta gente spreca ore e giornata intere a non fare nulla invece di… passeggiare?

  2. ma il rischio di perdere tempo… NO! Parliamo del rischio di guadagnarne piuttosto.

  3. vuoi mettere un rapporto faccia a faccia, dai. Il remote working non lo esclude, lo rende semplicemente non necessario a tutti i costi.

  4. ma in questo settore non si può. Nì, ovvio che non tutto il lavoro possa essere digitalizzato al 100%, ma ti stupiresti di quante professioni possono subire una remote transformation!

  5. nessuno ti pagherà mai a queste condizioni. Beh, è proprio per questo che stiamo scrivendo questa guida e altri articoli ancora. Ti conviene davvero dare un’occhiata al prossimo paragrafo.

La mini guida dello smart worker attraverso 5 consigli

Allora, ci siamo. Diamo una svolta?

Ma per evitare che si tratti di una scelta avventata, bisogna che ogni piccolo tassello sia messo al posto giusto.

Cosa dovrebbe finire nella valigia di ogni buon smart worker e quali sono i passi da compiere per ritrovarci con più tempo e, soprattutto, più sorrisi?

  1. scopriamo le risorse più utili che chi si affaccia al mondo dello smart working dovrà per forza conoscere un giorno o l’altro. Community, tools, gadgets, soluzioni per lavorare in gruppo, il nomadismo digitale.

  2. impariamo come gli strumenti digitali possano darci una mano, dall’ideazione di un funnel sino all’automazione dei social network.

  3. stendiamo una bella lista della spesa piena zeppa di software. Inutile girarci intorno, che tu debba gestire un team o ti venga commissionato un lavoro a 6 mila km di distanza, senza software adatti che gestiscano la comunicazione interna, il lavoro di gruppo e la produttività non andrai molto lontano.

  4. individuiamo potenziali market place. Esistono piccole oasi felici dove chi offre lavoro e chi cerca lavoro possono incontrarsi. Prima però, come AutomatiKing sostiene, mettiamo basi solide ai processi della nostra impresa ed automatizziamola!

  5. formiamoci continuamente. Si tratterebbe di un consiglio valido in qualsiasi settore, ma nel mondo digitale questo diventa ancora più fondamentale quando ogni giorno può rappresentare una nuova e stimolante sfida.

Quali sono i lavori che si possono fare da remoto?

Sono tantissimi oggi i lavori da remoto che si possono fare. Spesso dipendono dalle skill e dalla preparazione che ognuno ha.
Ecco le 23 professioni da svolgere da remoto che ho scelto per te:

  • Social media manager
  • Insegnante madrelingua online
  • Personal trainer online
  • Assistente virtuale
  • Agenzia di collocamento online
  • Email marketer
  • Copywriter/content editor
  • Proofreader
  • Revisore musicale
  • Web Designer
  • Customer service
  • Influencer
  • Trascrittore
  • Esperto SEO
  • Facebook Ads specialist
  • Assistente Chat
  • Graphic Designer
  • Doppiatore
  • Tester di siti web
  • Traduttore
  • Moderatore online
  • Dropshipper
  • Attività di Print on Demand

E tu a che punto sei? Hai finalmente deciso di smettere di perdere tempo? AutomatiKing ha tutte le risorse che ti serviranno e questo grande salto lo faremo insieme!

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