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Irrompono le campagne Google Ads Demand Gen: cosa sono e come si usano?

Maggiore portata degli annunci, processo di creazione migliorato e semplificato e la possibilità di condurre A/B test. Pronti alla rivoluzione delle Google Ads Demand Gen?
Irrompono le campagne Google Ads Demand Gen: cosa sono e come si usano?

📌 Tabella dei Contenuti

Hai già campagne Google Ads attive che aiutano a incrementare i volumi del tuo business o devi ancora attivarle?
Non importa, quello che è certo e con l’arrivo delle campagne Google Ads Demand Gen, basate sull’intelligenza artificiale, potrai intercettare un pubblico decisamente più ampio rispetto a prima e con molte probabilità, anche più in target.

Prima di addentrarci nello specifico del perché sono così utili le nuove Campagne Demand Gen, facciamo una intro su cosa sono.

Google ha recentemente annunciato un importante aggiornamento per gli inserzionisti, introducendo le campagne Demand Gen a partire da ottobre 2023 con scadenza roll-out a fine novembre. Questo aggiornamento sostituirà le tanto incomprese campagne Discovery, già esistenti e attive, ma con la giusta attenzione per i dati. 
Si, hai letto bene: tutti i preziosi dati raccolti nel corso del tempo attraverso le campagne Discovery NON verranno persi ma trasferiti a tutela degli inserzionisti.

Insieme ai dati verranno automaticamente trasferiti e asset fondamentali quali:

  • Stato 

  • Impostazioni

  • Budget 

  • Statistiche sul rendimento 

Questi, per fortuna NON saranno cambiati o rimossi e, ad upgrade avvenuto, verrà attivata anche una notifica all’interno dell’account.
Finito il roll-out e ad upgrade avvenuto, ovviamente, le campagne discovery non saranno più disponibili.

N.B.: per i più ansiosi l’upgrade può essere effettuato anche immediatamente, contattando il team dedicato dell’assistenza Google Ads aprendo il ticket direttamente dalla piattaforma.
Ma facciamo un passo indietro e vediamo cosa sono state le campagne Discovery!

Cosa sono le campagne Discovery di Google Ads?

Presentate durante il Google Marketing Live del 2019 ma disponibili solo da Maggio 2020, le Discovery sono una tipologia di campagna visuale interattiva che si avvicina più all’essenza delle Social Ads che a quelle di Google. Ed hanno un intento preciso, ossia quello di intercettare l’utente in una fase di scoperta mentre scorre i suoi feed personalizzati.

A differenza delle campagne visive come le display, la Discovery non va a sfruttare la rete Google display network, ma viene deliverata attraverso YouTube, Gmail e, ovviamente, la sezione Discovery da cui prende il nome. 
Sono durate poco più di tre anni e ora le Discovery lasceranno il posto alle Google Ads Demand Gen.

La nuova campagna Google Ads Demand Gen

Come abbiamo già detto, Demand Gen è la nuova tipologia di campagne Google Ads basata sull’IA (Intelligenza Artificiale), progettate per: 

  1. migliorare la creatività

  2. aumentare la domanda 

  3. aumentare la visibilità

Di fatto stiamo parlando di campagne TOFU o “alto funnel, incentrate su visite al sito e azioni secondarie come registrazioni e aggiunte al carrello. Ricordiamo che questo tipo di conversioni in realtà sono touchpoint fondamentali nel messy-middle e nel customer journey dell’utente.
Inoltre rappresenta per ogni inserzionista un asset vincente, sia per quanto riguarda gli eventi che vengono triggerati nel sito, sia per clusterizzare segmenti di pubblico personalizzati.

Le campagne Demand Gen offrono gli stessi vantaggi delle campagne Discovery ma con nuove funzionalità, inventario e approfondimenti. E, soprattutto, un processo di creazione annunci migliorato, con anteprime custom e rendimenti per possibili A/B Test

Le campagne Demand Generation viaggeranno in un vero e proprio ecosistema: In-feed YouTube, Shorts YouTube, Discover e Gmail.

Perché Google ha scelto di mandare in pensione le Discovery per proporci le Demand Gen?

Semplice! Google si è basato su dati e studi, vediamone alcuni. 
YouTube ha il doppio della probabilità rispetto agli altri servizi video e alle piattaforme di social media di essere utilizzato per la ricerca di prodotti e brand. 

Oltre il 15% degli “spettatori” ha valutato gli annunci YouTube in modo significativamente più affidabile, credibile e onesto rispetto agli annunci su altre piattaforme video e di social media.
Non solo, di seguito 4 curiosità che potranno esprime al meglio le potenzialità di queste nuove campagne:

  1. Raggiungi fino a 3 miliardi di utenti attivi mensili che scorrono i loro feed Google come Gmail e Discover in aggiunta però: in feed YouTube – YouTube Shorts ad oggi conta una media di oltre 50 miliardi di visualizzazioni giornaliere.

  2. Un consumatore su tre afferma di aver acquistato sui feed Google qualcosa che non stava cercando attivamente.

  3. Il 63% dei consumatori scopre nuovi prodotti o brand nei feed Google e, in questa percentuale, il 91% ha interagito con lo stesso brand.

  4. L’86% degli utenti della Generazione Z (1997/2012) afferma che YouTube li aiuta a scoprire nuovi prodotti di proprio interesse.

Quando utilizzare le Google Ads Demand Gen?

Trattandosi di campagne alto funnel, le Google Ads Demand Gen possono essere usate quasi sempre, ma di seguito, lasciamo 4 buoni motivi che possono rispondere alla tua domanda: “Quando mi conviene usarle?

  1. Quando si vuole generare domanda latente su un prodotto o un servizio;

  2. Quando si vuole raggiungere un ampio target di utenti;

  3. Quando si vuole rafforzare il brand;

  4. Quando si vuole provare a trovare un bacino di nuovi potenziali clienti. 

Trattandosi di campagne di latenza a farla da padrona, oltre ai segmenti di pubblico e gli indicatori ci sono gli asset: immagini, video e copy. Ricordiamoci un aspetto importantissimo delle Demand Gen: questo tipo di campagne ci offre anche la possibilità di lavorare su segmenti di pubblico LookALike (LAL), proprio come accade all’interno di Meta. Un pubblico LAL è un cluster di pubblico che può essere interessato alla nostra azienda o al settore di business in cui operiamo perché presenta caratteristiche molto simili al tipo di pubblico che sappiamo già essere importante per noi.

I segmenti LAL vengono basati su elenchi clienti pre-esistenti, come da screen di seguito.

Le Demand Gen di Google Ads consentono di personalizzare il pubblico con la possibilità di scegliere come target segmenti di pubblico univoci (come per le Discovery, meglio utilizzare segmenti di pubblico personalizzati per intenzione, in-market o di re-marketing). 

Se da un lato penserà a tutto l’AI di Google, andando ad abbinare i tuoi dati con gli indicatori di intenzione e di interesse in modo da poterti aiutarti a trovare nuovi clienti simili a quelli che hanno già interagito con il brand, dall’altro il nostro lavoro sarà sicuramente quello di lavorare bene sulla strategia, sulla creazione di segmenti di pubblico custom e su una creatività ad hoc.

Il tutto rende queste campagne ancora più intelligenti e più pertinenti, abbinando creatività su misura a segmenti simili nuovi in modo da espandere la tua copertura verso nuovi clienti. La reach può essere impostata in 3 modi:

Ricordiamo che oltre agli indicatori verranno utilizzati diversi input come “acquisti passati“, “attività su app e/o sito web” e il “coinvolgimento o azioni sul canale YouTube“.

Quali sono le tipologie di offerta che si possono utilizzare nelle Google Ads Demand Gen?

Gli obiettivi che si possono impostare a livello di campagna sono tre:

  • Clic

  • Conversioni

  • Valore di conversione

Indicazioni per le creatività e gli asset?

Di seguito un elenco puntato comodo e veloce per avere subito chiaro quali asset e creatività sono richieste per le campagne Google Ads Demand Gen:

  • Immagini e video in 3 formati (orizzontale 1.91:1, verticale 4:5, quadrata 1:1);

  • Logo 1:1 (quadrato);

  • Testo (titolo, descrizione, URL finale, nome dell’attività, invito all’azione);

  • Annuncio carousel (titolo, descrizione, URL finale, nome dell’attività, invito all’azione, logo 1:1, 2-10 schede immagine);

  • Feed dei prodotti.

Ci sono particolari requisiti di budget?

Le impostazioni del budget influiscono sulla velocità di ottimizzazione per le campagna con obiettivo conversioni.
Nel caso delle campagne che utilizzano le offerte basate su CPA target, è consigliabile da parte di Google impostare un budget pari ad almeno 15 volte il CPA target. Quindi, se supponiamo di impostare un CPA target a € 10, il nostro media budget dovrebbe essere indicativamente di € 150.

Per le campagne che utilizzano l’offerta Massimizza le conversioni, utilizza il nuovo simulatore di scalabilità del CPA target in Google Ads per interagire con gli incrementi di offerta basati sulla percentuale e ottenere stime di traffico.

Cosa aspettarsi da queste Demand Gen?

Questa tipologia di campagne rappresentano un significativo passo in avanti nell’evoluzione della strategia pubblicitarie all’interno di Google Ads. 

Grazie al perfezionamento dell’intelligenza artificiale e l’ampio raggio d’azione che offrono, possiamo aspettarci un futuro davvero interessante per le strategie più complesse. Queste campagne apriranno nuove porte per la creatività, stimoleranno la domanda in modi innovativi e aumenteranno la visibilità del vostro brand, prodotto o servizio.

Cosa dovremmo aspettarci dalle Google Ads Demand Gen?
Sicuramente una maggiore portata, grazie alla capacità di intercettare un pubblico più ampio e mirato. In più un processo di creazione annunci migliorato e semplificato, con anteprime personalizzate. E infine la possibilità di condurre A/B test per massimizzare il rendimento delle nostre campagne e raccogliere dati sempre più qualificati. 

In sintesi, le Demand Gen rappresentano una promettente opportunità per ottenere risultati straordinari grazie alla pubblicità con Google Ads.

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