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Lo stress come alleato

“Lo stress è come una spezia − nella giusta proporzione esalta il sapore di un piatto. Troppo poca, produce un blando, noioso pasto; troppa può soffocarlo.“ Donald Tubesing
Lo stress come alleato

📌 Tabella dei Contenuti

Lo stress può limitare la qualità del tuo lavoro e della tua vita.
È il nemico più temuto da chi parla in pubblico, il n1.

Però è anche vero che è possibile trasformare lo stress come alleato. Vediamo più avanti come fare.

Per il momento ti basta sapere che la statistica dice che le persone che hanno forme di paura/disagio nel parlare in pubblico sono circa il 75% e, dai sondaggi caserecci fatti per alzata di mano nei miei corsi, mi ritrovo in pieno con questa percentuale (forse qualcosa in più!).

Dal puro terrore a forme di ansia e tensione, dal blocco totale a vuoti di memoria.
Se non sei parte di quel 75%, so che fai fatica a comprendere ciò che sto dicendo ma se ne fai parte, hai capito benissimo.
La voce inizia a tremare, le gambe a cedere, il cuore a esplodere, la lingua e la gola si prosciugano, lo stomaco si riempie di farfalle, la memoria si svuota, il sudore trasuda … ho reso l’idea?

Perché accade?

Lo stress è una reazione del tutto naturale del nostro organismo a:

  • situazioni nuove potenzialmente percepite come “pericolose”: in questo caso, alla base di tutto c’è la mancanza di abitudine a parlare in pubblico.

  • situazioni già vissute ma negativamente: qui il problema è la percezione della situazione.

  • credenze limitanti su se stessi: sul non essere portati a farlo, sulla propria autostima, sul giudizio altrui.

Cosa succede effettivamente al corpo?

Il nostro corpo, percependo il pericolo, avvisa l’ipofisi, una ghiandola nel cervello, che rilascia vari ormoni come l’adrenalina.

Queste entrano in circolo nel corpo e ci preparano alla cosiddetta reazione di attacco o fuga: o ci battiamo o ce la battiamo (“fight o flight”).
Il sangue affluisce verso i muscoli e gli organi vitali, i battiti del cuore aumentano e la respirazione diventa più superficiale. Il sistema nervoso simpatico si sta attivando per garantirci la massima attenzione possibile.

Ricordi quando in auto hai dovuto improvvisamente frenare per qualche emergenza?
La scarica di adrenalina entra immediatamente nel corpo e vi resta per un bel po’, le mani possono tremare ancora a distanza di vari minuti dall’accaduto.

Così è predisposta la nostra “macchina”, il corpo, perché le uniche possibilità di fronte ad un pericolo, per l’uomo preistorico, erano o combattere o fuggire.

Quando il pericolo è cessato, il sistema nervoso parasimpatico tende a riportare tutti i parametri in condizione di equilibrio, rilassando i muscoli, rallentando i battiti cardiaci.

Trasformare lo stress come alleato potente

Il termine “stress” – tipico dell’ingegneria – è stato usato per la prima volta in campo medico da un dottore austriaco (Selye), ma dobbiamo a due psicologi statunitensi – Robert Mearns Yerkes e John Dillingham Dodson – gli studi sullo stress manageriale e l’importante scoperta sulla correlazione tra quantità di stress e efficacia della performance, risalente a più di 50 anni fa.

Mi spiego.

La performance di uno speaker è davvero più efficace quando manca lo stress?
Un grande attore non deve avere adrenalina prima di una scena importante?
Un atleta olimpico prima di una gara non deve provare nulla?

Lasciamo alla scienza la risposta alle domande di prima:

Se non c’è stress o è troppo poco, la performance è meno efficace!

Un po’ di stress serve a renderla migliore, è l’eccessivo accumulo a creare i sintomi di cui ho scritto poco fa.
Nessun “performer” di buon livello, oratore, sportivo, manager o altro, si sognerebbe mai di fermare o combattere l’adrenalina. 

Canalizzarla è la soluzione.

Lo stress tossico si ha quando questa energia supera una certa soglia – detta critica – e la prestazione comincia a calare, a scendere.
In questo caso, lo stress assume il nome di distress e ci danneggia poiché amplifica tutti i sintomi di cui accennavo all’inizio del capitolo.

Lo stress tonico, invece, si ha quando riusciamo a contenerlo sotto la soglia critica.
Esso ci garantisce quella giusta tensione che ci permette di dare il meglio di noi stessi.

Senza questo stress positivo – nominato eustress (dal suffisso greco “eu” che significa buono, in questo caso tonico, energetico) è difficile raggiungere alti livelli di performance.

Ciò che contribuisce in maniera rilevante a determinare la soglia critica è la nostra percezione di avere il controllo della situazione.
O di non averlo.

Allora la domanda è: come fare a contenere il livello di stress, a restare, in altre parole, sotto la soglia critica e ad aumentare la percezione di controllare la situazione?

Semplice: usando tecniche che aiutano a non superare la soglia critica e ad usare lo stress come alleato per ottenere performance sempre migliori.

Ma qual è la correlazione che c’è tra vendere di più e diventare diventare un esperto di Public Speaking? In questo articolo ti do ben 10 motivazioni.

Se non vedi l’ora di approfondire subito il più possibile questo argomento, e anche fare pratica per imparare a padroneggiarlo DAVVERO, ti suggerisco di dare un’occhiata al mio corso Public Speaking Legend.

Questo è uno degli argomenti più importanti e lo tratto con molta attenzione.
Ma soprattutto voglio che i miei corsisti imparino davvero a “surfare” sulle onde dello stress positivo (e di solito con il mio aiuto ci riescono!).

Alla prossima
Max

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